La logistica è una delle risorse ad oggi più importanti per una perfetta gestione della supply chain alimentare.
Questo sistema di coordinazione può avere infatti un’influenza strategica sulla movimentazione delle merci, con un impatto piuttosto significativo sul livello qualitativo dei beni.
Secondo i dati dell’Osservatorio Contract Logistic “Gino Marchet”, oggi la logistica vale nel suo insieme 116,4 miliardi di euro, forte di una fase di crescita che nell’ultimo decennio è stata solo in minima parte influenzata dagli effetti della pandemia da Covid-19. Questo, nell’attuale scenario economico, fa della logistica un caposaldo nella gestione delle merci e un’importante chiave di sviluppo per le aziende.
Inoltre, si tratta di un settore fortemente permeato dall’innovazione: i modelli di gestione, infatti, sono costantemente influenzati dalle nuove tecnologie, che consentono di fruire di sistemi di coordinazione sempre più efficienti, basati sugli ultimi ritrovati nel campo dell’automazione.
Logistica: come si applica e come può influenzare la qualità dell’agroalimentare
Naturalmente, una gestione ottimale della logistica consente di minimizzare sprechi e inefficienze, riducendo i costi operativie massimizzando la fluidità delle operazioni. Per questa ragione è importante stabilire in quale modo amministrare questo importante aspetto della supply chain alimentare.
Attualmente, infatti, è possibile distinguere tra la logistica interna, ovvero quella in cui a garantire la distribuzione dei prodotti alimentari sul mercato è l’azienda stessa, e la logistica esterna, che prevede una gestione dei processi completamente esternalizzata.
La scelta dell’una o dell’altra dipende dalle specifiche esigenze dell’impresa, ma nel secondo caso, oltre a beneficiare dell’efficienza di aziende con competenze chiave nel settore, è possibile liberare importanti risorse da dedicare ai clienti e ai propri servizi.
Un beneficio importante soprattutto quando i processi interessano particolari categorie di beni alimentari, per i quali la logistica può essere costellata da molteplici criticità.
La logistica dell’agroalimentare
Nel settore agroalimentare la logistica deve tenere conto di un importante elemento di complessità, ovvero la sensibilità di merci facilmente deperibili, che richiedono fasi di trasporto e stoccaggio finalizzate a preservarne gli aspetti qualitativi. In questo caso, si parla di logistica a temperatura controllata, un processo basato sul costante mantenimento della cosiddetta catena del freddo in ogni fase della movimentazione.
Il rispetto della catena del freddo fa sì che ogni alimento, in linea con gli attuali standard igienico-sanitari, atti ad arrestarne il processo di deperimento, viaggi sempre alla giusta temperatura.
È di fondamentale importanza, dunque, riuscire a svolgere le operazioni logistiche in modo più dinamico, dal momento che una maggiore velocità, oltre a favorire una perfetta conservazione dei prodotti, può arrivare a determinare anche una riduzione dei costi piuttosto significativa.
Di conseguenza, quello della logistica dell’agroalimentare è un processo che deve essere affidato esclusivamente ad aziende specializzate che vantino una vasta esperienza nella gestione della supply chain a temperatura controllata. In questo caso è fondamentale che la scelta verta su operatori che possano garantire una gestione sinergica di tutte le fasi della movimentazione, oltre a una stretta collaborazione fra tutti i player della catena di distribuzione.
In ogni caso, l’elemento che, più di ogni altro, può contribuire a identificare le migliori aziende operanti nel settore, è la presenza della principale certificazioni del comparto, la ISF Logistic, una garanzia di trasparenza ed efficienza oggi riconosciuta a livello internazionale.